Questa è pur quella che percote e fiede
Con dolce colpo che n’ancide e piace
Man ne’ furti d’Amor dotta e rapace,
E fa del nostro cor soavi prede.
Del leggiadretto guanto omai si vede
Ignuda e bella, e, se non è fallace,
S’offre inerme a la mia, quasi di pace
Pegno gentile e di sicura fede.
Lasso! ma tosto par ch’ella si penta
Mentr’io la stringo, e si sottragge e scioglie
Al fin de l’armonia ch’i passi allenta.
Deh! come altera l’odorate spoglie
Riveste, e la mia par che vi consenta.
Oh fugaci diletti! oh certe doglie!