Perché Fortuna ria spieghi le vele
Ne l’Egeo tempestoso o nel Tirreno
E mi dimostri il mar di seno in seno,
Non mi farà men vostro o men fedele;
Né perché, voi facendo a me crudele,
Sferzi il destriero e gli rallenti il freno,
E mi porti fra l’Alpe o lungo il Reno,
O ’n bosco o ’n valle mi nasconda e cele.
Anzi in donna gentil bella pietate
Stimo un tormento a lato al dolce sdegno
De gli occhi vostri che di foco armate.
Luci divine, onde perir sostegno,
Quand’io torno a morir non mi scacciate,
Perché a la morte ed a la gloria io vegno.