Torquato Tasso

Quel vago affetto ch’io conobbi a pena

Quel vago affetto ch’io conobbi a pena
    Dianzi nel pallor vostro e ne’ sospiri,
    Or in lieto color par che si miri
    4E ’n voce pur di placida sirena;
Ma non so, lasso, a cui sí cara e piena
    Di dolcezza risuoni e gioia spiri,
    E per chi sono accesi i suoi desiri;
    8Per me non già, che gelo in ogni vena.
Né vi miro mai, donna, e non v’ascolto
    Che fuor l’aspetto e dentro il cor non muti
    11Ripien di voglie timide e gelose;
E conosco ben io ch’a me rivolto
    S’oscura il dolce lume e che sdegnose
    14Son le parole e ’n loro anco i saluti.

Mostra d’essersi accorto a piú certi segni de lo amor
de la sua donna.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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