Quel vago affetto ch’io conobbi a pena
Dianzi nel pallor vostro e ne’ sospiri,
Or in lieto color par che si miri
4E ’n voce pur di placida sirena;
Ma non so, lasso, a cui sí cara e piena
Di dolcezza risuoni e gioia spiri,
E per chi sono accesi i suoi desiri;
8Per me non già, che gelo in ogni vena.
Né vi miro mai, donna, e non v’ascolto
Che fuor l’aspetto e dentro il cor non muti
11Ripien di voglie timide e gelose;
E conosco ben io ch’a me rivolto
S’oscura il dolce lume e che sdegnose
14Son le parole e ’n loro anco i saluti.