Disdegno e gelosia,
Vostri custodi, donna, e miei nemici,
Fan gli occhi miei famelici e mendici.
Ed insieme col raggio
De’ bei vostr’occhi i bei cortesi detti
Pien di spirti e d’affetti
Mi toglie de’ duo dardi il doppio oltraggio:
Ond’io, lasso, d’intorno
A le guardate mura
Erro la notte solitario e il giorno,
Qual cacciator ch’insidi
D’errante fera i boscherecci nidi.
Ma non vuol mia ventura
Ch’involi senza pena; onde divegno
Preda di predator, d’arciero il segno.