L’incendio, onde tai raggi uscîr già fôre,
Rinchiuso è ben ma in nulla parte spento,
E per nova beltà ne l’alma sento
Svegliarsi un novo inusitato ardore.
Serve indiviso a due tiranni il core,
A’ vari oggetti è un pensier fermo e intento
E per doppia cagion doppio è ’l tormento:
Chi mai tai meraviglie udío d’Amore?
Lasso! e stolto già fui quando conversi
Incontra ’l ciel l’armi di sdegno, e volsi
Trionfar di colui che sempre vinse;
Ché, s’allora un sol giogo io non soffersi,
Or due ne porto, e s’un lacciuolo i’ sciolsi
Quegli ordío novo nodo e ’l vecchio ei strinse.