Quel ch’io nudrii per voi nel molle petto,
Non solo fu desio, ma fero ardore
Ed insolito foco e gran furore
Che turbò l’alma e mi vi fe’ soggetto;
E ciascun mio sospiro ed ogni detto
Formò chi resse imperioso il core,
E tutti i passi miei scorgeva Amore
Che mi fea vaneggiar per alto obietto:
Né v’avea colpa il vostro almo sembiante
Né de’ begli occhi lo splendor sereno,
Ma solo il mio tiranno e ’l mio pensiero.
Or voi men aspro ma più fermo impero
Avrete in me, ché quanto avvampo io meno
Tanto in servirvi sarò piú costante.