Torquato Tasso

Vedrò da gli anni in mia vendetta ancora

Vedrò da gli anni in mia vendetta ancora
    Far di queste bellezze alte rapine,
    Vedrò starsi negletto e bianco il crine
    Che la natura e l’arte increspa e dora;
E su le rose, ond’ella il viso infiora,
    Spargere il verno poi nevi e pruine:
    Cosí il fasto e l’orgoglio avrà pur fine
    Di costei, ch’odia piú chi piú l’onora.
Sol penitenza allor di sua bellezza
    Le rimarrà, vedendo ogni alma sciolta
    De gli aspri nodi suoi ch’ordía per gioco;
E, se pur tanto or mi disdegna e sprezza,
    Poi bramerà, ne le mie rime accolta,
    Rinnovellarsi qual fenice in foco.

Mostra di sperare che ’l tempo debba far le sue vendette contro la sua donna,
in guisa ch’ella ne la vecchiezza debba pentirsi d’averlo sprezzato
e desiderar d’essere celebrata da lui.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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