Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,