Ti domanderai, perchè non mi piacciono le puttane. Il motivo è che hanno un’etichetta,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
M’é caro il posto dove vivo, dove ho vissuto, li, chi vi ho incontrato. É la radice di un albero, il fusto,
Un eco di stupore, una realtà che sa di fiaba, un battito che sussurra al cuore. Credi, perché questo è vero, anche se sembra un miraggio,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Ho visto una fata dal cuore gentil… nel grembo portava i color dell’ap… Il rosso, di lacrime e sangue, il nero come tana d’amante. L’azzurro, il verde,
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.