Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Il gatto gioca, con le cicale, Il sole spiana vecchie zanzare. Sale il giorno
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Cupido! Un dardo ancora, unico, solo, per confonder la bestia
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
In questo giorno di pioggia ho pregato, chè lei morisse, che il suo ricordo fosse cancellato,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Fiocchi di membra, ossi spezzati e vitelli mai nati.
l’oro sulle scocche i pioppi che san di sale, le nuvole barocche e il marmo sulle scale. Il feretro, che sembra vivo,
Tre oche che starnazzano, Il migliore dei cani, la sabbia di un castello, una casa occupata. Come sei aironi immobili
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
È vero, sono come il fuoco che accende le timide lampare, come la maschera di un carnevale.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Se fossimo liberi come vorremmo, ci accorgeremmo subito della nostra totale indifferenza. E sapremmo che le anime bruciano