l’oro sulle scocche i pioppi che san di sale, le nuvole barocche e il marmo sulle scale. Il feretro, che sembra vivo,
Ti comprano solo, se sei in vendita.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Volgo a te, come Orfeo volse ad Euridice. Occhi di pernice. È tuo lo sguardo
Un eco di stupore, una realtà che sa di fiaba, un battito che sussurra al cuore. Credi, perché questo è vero, anche se sembra un miraggio,
Tre oche che starnazzano, Il migliore dei cani, la sabbia di un castello, una casa occupata. Come sei aironi immobili
La verità? Tu non vuoi la verità. La verità è che siamo tutti
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Salta la trota, tra le rive, la sua calla. La ginestra gemma, l’eliodoro,
Ho visto una fata dal cuore gentil… nel grembo portava i color dell’ap… Il rosso, di lacrime e sangue, il nero come tana d’amante. L’azzurro, il verde,
In questo giorno di pioggia ho pregato, chè lei morisse, che il suo ricordo fosse cancellato,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
È vero, sono come il fuoco che accende le timide lampare, come la maschera di un carnevale.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita