Palustri valli ed arenosi lidi,
Aure serene, acque tranquille e quete,
Marini armenti, e voi che fatti avete
A verno più soave i cari nidi;
Elci frondose, amici porti e fidi,
Chi, tra le pescatrici accorte e liete,
Dove hanno tesa con Amor la rete,
Sarà ch’i passi erranti or drizzi e guidi?
Veggio la donna, anzi la vita mia,
E ’l fune avvolto a la sua bianca mano
Che trar l’alme co’ pesci ancor potria,
E ’l dolce riso lampeggiar lontano,
Mentre il candido pié lavar desia
E bagna il mar ceruleo lembo in vano.