Uom di non pure fiamme acceso il core,
Che lor ministra esca terrena immonda,
Chiuda il suo foco in parte ima e profonda
E non risplenda il torbido splendore:
Ma chi infiammato di celeste ardore
Purga il pensier in viva face e ’n onda,
Non è ragion che le faville asconda
Senza parlar, né tu ’l consenti, Amore.
Che s’altri, tua mercé, s’affina e terge,
Vuoi ch’il mondo ’l conosca ed indi impare
Quanto in virtú di que’ begli occhi or puoi;
E s’alcun pur il cela, insieme i tuoi
Piú degni fatti in cieco oblio sommerge
E de l’alte tue glorie invido appare.