Torquato Tasso

Non son piú Belvedere

Non son piú Belvedere,
    Ma Belveder già mi facea colei
    Che bel veder se ne portò con lei.
Or sono vista sconsolata e scura
    E manca il verde a gl’infelici rami
    E l’ombre a queste fronde:
    E, come piace a la crudel ventura,
    Benché sfogare il mio dolore i’ brami
    È secco il fonte e l’onde,
    Né piango e non ho d’onde.
    Chi le lagrime rende a gli occhi miei,
    Ché pianger sempre e lagrimar dovrei?

Alla villa di Belvedere, mentre la sua donna era a Comacchio

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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