Torquato Tasso

Come va innanzi a l’altro sol l’aurora

II.
 
Come va innanzi a l’altro sol l’aurora
    E da gli agi i mortali a l’opre invita,
    Cosí que’ segni a la penosa vita
    Mi richiamâr da la quiete allora;
E qual nel suo venir l’alba colora
    Di purpureo splendor l’aria smarrita,
    Tal la mia faccia, ancor che scolorita
    L’avesse il verno, rossa apparve fôra;
E’n quella guisa che ’l vermiglio suole
    Cangiarsi in rancio quando Apollo è giunto,
    Mutò poi vista a l’apparir del sole:
Sentissi intanto il cor dolce compunto
    Da gli sguardi e dal suon de le parole
    Che l’andaro a ferir quasi in un punto.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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