Chi serrar pensa a’ pensier vili il core
Apra in voi gli occhi e i doni in mille sparsi
Uniti in voi contempli, e ’n lui crearsi
Sentirà nove brame e novo amore:
Ma, se passar nel seno estremo ardore
Sente da gli occhi di pietà sí scarsi,
Non s’arretri o difenda, ove in ritrarsi
Non è salute o ’n far difesa onore:
Anzi, sí come già vergini sacre
Nobil fiamma nudrîr, aggiunga ei sempre
L’esca soave al suo vivace foco:
Ché, dolcezze soffrendo amare ed acre
E quasi Alcide ardendo, a poco a poco
Cangerà le sue prime umane tempre.