La Nuda Maschera
Il silenzio che segue al rumore della foglia socchiusa, alla nuvola spezzata,
Non è la grazia intatta, l’ovale schiusa che dicono nei giardini di maniera, è piuttosto un affanno, un rossore che stinge
Ti distanzi dalle onde dalla radianza di terre emerse, stravagati mulinelli di corolle, dal rosicchiolo corvino. Nel frastuono di scarne spole
E di Settembre non volli tornare alla foglia rossa che s’affolta nel risciaquìo di pozze,
S’incarna nel bouquet di gigli il tuo profilo, era l’ardenza e l’oblio, la voce di dentro che bussava forte alla notte,
Salivano verso il cielo legnosi vampi, storti echi di portali, sgocciavano pinti teli dai balconi… a spirale si placavano le vecchie…
Se pensi ch’io mi sbagli guarda il fondo del bicchiere, il giardino di conchiglie, affiora il lezzo di lavanda, il canto di balene.
Il Sedimento etico dell’equazione termica, in tecnicismi sciolti la fisica quantistica everte il fondamento plastico
È di nicchia– d’incerta presa, non ha senso – un disvalore – s’è mutata (folle pretesa) – è obs… il verso è dissoluta piaga – la po… Non si accettano florilegi!
Il soffione si sperde, dimentico di questa primavera strana, acerba, dissolto in sprigne pennellate sui muri raspati di Milos,
Bianco, dispiega un velo d’alabastro, su biave cime trasmigra un nugolo di calle, s’invola la macolata brezza
Nell’iride spicca il taglio la feritoia di velluto, lo smeriglio di lucerne. Sembiante la crepa d’ossidiana
E ti sveli all’alba come d’incanto, emergi dall’assenza, dal cuneo cremisi della pietra angolare,
Le luci di Novembre sono rampici di zucche, rossi lumi di castagne, nei giardini d’inverno gemma il bergamotto,
Oggi su Marte mi sfiora la tempes… non c’è che un filo d’erba a scompigliare nuvole conchiuse in granati barattoli di… i colori sono pozze di ematite