È una Elle – scrivi UNO – a fine rigo,
sul filo di fumo greige di una Muratti
màcina radici di parole,
il nastro si ravvolge sulla rosa,
il calligrafo sbadiglia
su sforbiciate virgole,
il digrinato gnaulio
d’inchiostro nero
sulla puntina rossa.
In francese scrivi 0
come fa O il verso di stupore,
come si spalanca Ora
l’Ossimoro di Zero,
verga il nome accapo
sulla tastiera cieca
—disfiora campi di voci
inciampa ne “les yeux” -
come l’Oca nell’Aiuola.
A margine si scolora la battuta
ribatte l’interlinea
sotto le dita s’arresta il ticchettìo,
su blitteri di Ozono
tinnisce il campanello.
Flettono note Jazz
su vecchi fogli di carta avorio,
punte annerite sfuggono alla sfera
sulla carta di carbone,
fra due maiuscole s’impunta
il cembalo scrivano modello n.9.
Thea Matera ©