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Ruvida spada io son che il terren… Son forza ed ignoranza. In me stride la fame e il sol s’ac… Son miseria e speranza. Io conosco la sferza arroventata
Quando, bimba felice, a l’origlier… Desiosa di sonno, io m’affidava, Curva su l’ago ne le lunghe sere La madre mia vegliava. Cantando ella vegliava—era una dol…
Poesia “Vanni e Vanna” di Ada Ne… Tags: Nessun tag Una notte d’inverno, Vanni e Vann… chiusero gli occhi alla lor dolce… Ad essi non lasciavi, o dolce madr…
Spirò stanotte, senza dir parola. Chi su lei pianse la coprì di rose bianche, e i capelli in fronte le… poi la lasciò nel gran silenzio so… Già intorno agli occhi e a le masc…
Anima stanca, andiam dunque in Le… per le strade e le piazze, oggi ch… Le piccole operaje han tutte in te… un fiore, e in bocca un riso di de… Ridono al sol d’Autunno che river…
Tu la vedesti mai?... Sembra di r… La sua pelle morata. È una dea che ha per letto il nudo… Una dea folleggiante ed abbronzata… Sorride sempre ed ha sì bianchi i…
Ascoltate, signor.—Da lunge, al p… Il mar si lagna con muggente voce. Mi guardaste?... L’atroce Ghigno d’un demon mi creava; io so… D’una furia l’aborto.
Malinconia dei primi capelli bianchi, che timidamente spuntano tra il vigor della fluent… feminea chioma, intorno al dolce v… Malinconia dei primi
O tu che vivi sola, sul confine della foresta ove sei nata, e sied… d’un cedro all’ombra centenaria, i… ignudi e sciolto sulle spalle il c… tu che hai negli occhi la corrente…
Da che eccelse scaturigini tu nasc… O cascata impetuosa?... Rimbalzante sulla china perigliosa… Tu scrosciando volgi al mar; Spumi, brilli, ridi, spruzzi, e ni…
Il sole sta. Sta l’aura D’atomi d’ôr cosparsa. L’erma pianura immobile, Tutta di foco e polve, Nella luce si avvolve
Rôtan le cinghie, stridono le macc… Indefessi ne l’opre, allegri canti Vociano i lavoranti. Ma un dissennato grido a un tratto… E pare lacerante urlo di belva
Una zingara snella in vesti rosse Mi toccò in fronte con un dito, e… Un tremito mi scosse. Ella disse: «Tu porti un marchio… Inciso in forma di bizzarra croce.
Sono cento, son mille, son milioni… Son orde sconfinate. Sommesso rombo di lontani tuoni Han le file serrate. S’avanzan sotto il rigido rovaio
A fasci s’effonde Per l’aria tranquilla. Colora, sfavilla, La mite frescura Del verde ravviva,