Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
La verità? Tu non vuoi la verità. La verità è che siamo tutti
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
All’ombra dei canneti una libellula si è scorta, si è fatta audace; da una ninfea ha raccolto la rugiada,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Piccola colomba che attendi i semi, del tuo, del mio destino, per divorarli in un sol e unico modo.
Ascolto, storie brevi alla radio, ti penso e mi ripenso. Scrivo i caratteri della mia vita.
Tre oche che starnazzano, Il migliore dei cani, la sabbia di un castello, una casa occupata. Come sei aironi immobili
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
Un eco di stupore, una realtà che sa di fiaba, un battito che sussurra al cuore. Credi, perché questo è vero, anche se sembra un miraggio,
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Vorrei poter dipingere con parole nuove concerto, di una nuova alba, di un nuovo sole.
Donerò l’anima, la donerò alle stelle, in una notte di inchiostro di nuvole belle. La donerò col senno