Cattedrali del consumo ristoro dell’anima e fine delle nostre fatiche contenitori dei nostri desideri la loro voce un silenzio
Vorresti decifrare il segreto svelare l’enigma perderti nell’universo per trovare la tua essenza al di la’ delle tenebre
Per molto tempo insieme vagabondammo io e la mia ostinata voglia di capire poi stanco estenuato
Non voglio piu’ credere nell’identita’ tra cose e parole non voglio piu’ navigare i dogmi di verita’ rivelate sono stanco di subire
Non toglietemi il fango che mi ha donato il ventre di mia madre voglio essere sveglio dormendo e
...e poi venne il tempo che Alice non amava piu’ le favole.. e poi venne un tempo di un tempo
Odio amore bonta’ ti cadono adosso nemmeno te ne accorgi sei troppo preoccupato a spargere la tua rugiada
nel santuario dell’ esistenza il giorno si illumina squillano le trombe rullano i tamburi
Nel mare dell’intelligenza si agitano forze oscure arginate con rive di fuoco che promuovono tecniche sempre piu’ raffinate
sole e luna da sempre regolatori del tempo e dello spazio modificano e svelano i segreti sacramenti
Come grottesche figure ci muoviamo dimentichi della verita’ che fino a ieri orgogliosamente esibivamo
Dal vagito universale dell’esisten… s’innalza un canto di dolore che percorre la via maestra spingendoci al bene segretamente avvolge l’anima
Quando avrai raggiunto il vertice della montagna cosmica immergiti nello spazio infinito
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio nel ricordo di sapori lontani le tue esili mani cercavano pensieri
Nel broccato nero fremente di tenerezza l’ultimo respiro di pace invoca l’amore nel cuore infranto