E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Il gatto gioca, con le cicale, Il sole spiana vecchie zanzare. Sale il giorno
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Piccola colomba che attendi i semi, del tuo, del mio destino, per divorarli in un sol e unico modo.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Fiocchi di membra, ossi spezzati e vitelli mai nati.
La verità? Tu non vuoi la verità. La verità è che siamo tutti
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Fugge la corte il passero inquieto, il suo canto dolente, gli dei han posto il veto. Agita le zampette
Donerò l’anima, la donerò alle stelle, in una notte di inchiostro di nuvole belle. La donerò col senno
Cupido! Un dardo ancora, unico, solo, per confonder la bestia
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
All’ombra dei canneti una libellula si è scorta, si è fatta audace; da una ninfea ha raccolto la rugiada,