Ti domanderai, perchè non mi piacciono le puttane. Il motivo è che hanno un’etichetta,
Cupido! Un dardo ancora, unico, solo, per confonder la bestia
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Non fermarti o morte, c’è posto per entrambi, sul sentiero, tra gli alberi. Li, io
Salta la trota, tra le rive, la sua calla. La ginestra gemma, l’eliodoro,
Difficile descrivere le briciole di un pettirosso, la sua tua grazia, l’oggi, il volo.
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Prenderò un premio un giorno.. la motivazione sarà: Per la meraviglia che ha destato in noi,
Volgo a te, come Orfeo volse ad Euridice. Occhi di pernice. È tuo lo sguardo
Tumultua l’anima E tinge il pianto La solitudine Di non amarti.
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
All’ombra dei canneti una libellula si è scorta, si è fatta audace; da una ninfea ha raccolto la rugiada,
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.