Ascolto, storie brevi alla radio, ti penso e mi ripenso. Scrivo i caratteri della mia vita.
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Prenderò un premio un giorno.. la motivazione sarà: Per la meraviglia che ha destato in noi,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
In questo giorno di pioggia ho pregato, chè lei morisse, che il suo ricordo fosse cancellato,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Salta la trota, tra le rive, la sua calla. La ginestra gemma, l’eliodoro,
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,
Fugge il sogno, nell’incoscienza di un’utopia. Nel sangue distopico
Se fossimo liberi come vorremmo, ci accorgeremmo subito della nostra totale indifferenza. E sapremmo che le anime bruciano
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Donerò l’anima, la donerò alle stelle, in una notte di inchiostro di nuvole belle. La donerò col senno
Siamo polli, galline in batteria, uova negate, mai nati. Quando negato