Ho visto una fata dal cuore gentile,
nel grembo portava i color dell’aprile.
Il rosso, di lacrime e sangue,
il nero come tana d’amante.
L’azzurro, il verde,
i lillà, il violetto,
gli altri colori in un baldo sonetto.
Bene non seppi
ciò che la guidava
tra le luci del mattino.
Forse,
leggero,
l’amore
perduto,
del suo cherubino.