Vivremo, poiché il Senza nome Ha prolungato il soffio Senza nessun apparente movimento. Ci scherziamo co la guerra Irrighiamo di sangue il grano
Mi sento vergognosamente diverso. L’attitudine al proprio pensiero È una colpa che sempre più si paga Al prezzo salato della solitudine. Dire e sostenere qualcosa di tuo…
Un eremitaggio dei nostri tempi Mi chiedo se abbia valore O se sia l’urlo egotico Di uno che non trova pace. Sono appartenuto da sempre
L’aspetto sotto sopra Di chi porta il Segno, Irriso ad un passo Dalla comune comprensione. Indosso la maschera
Mi fa da culla Il mare dell’onirico, Ed ogni filosofia e domanda È posta sotto altri fondamenti. Io sono l’inventore
A cosa sarebbe servito Scambiare tutta questa febbre Questi giorni brucianti passione Per capitalizzare un sentimento? Voglio dire che abbiamo fatto
Chiaro, pensavo guardandoti, per la via più dritta il colpo arriva prima e fa più mal… ma tu saresti stata con me a sanarmi, ad amarmi comunque.
Non è più l’insulso dell’inesperie… A dettare formule quasi vitali, La vita mi si è gettata addosso Tutta quanta ed in un colpo solo, Con una sensazione di pesantezza
Sii guida ai miei occhi E alle mie orecchie Oh Misericordioso Affinché non cada Nelle trappole del mondo
Lo so, io mento, tu non sei, Non sei il mio sogno Che calpesta questo suolo E l’ostinazione e la malattia, E la possibilità la guarigione.
Queste stelle Sono fulmini Che schiariscono E polverizzano I miei peccati.
Dimmi chi sono Guardando la stella E l’umida terra. Parlami della mia Volontà, Della Bellezza di chi conosce
Sei tanto leggero Che esci dalla porta Che non riuscivo A trovare Con un soffio soltanto.
Noi siamo gli animali claudicanti inventori di sottili paranoie quando siamo quasi nella normalità e generiamo col lavoro e la fiduci… quella poca che ci rimane
Un tempo Tutti erano qualcuno Per me, Ed io tutto