A volte credo d’esser pazzo, Scambio la vita per malattia Un pericoloso morbo dell’anima. Sto da tanto tempo Nel posto delle solitudini
Ho perso quella frenesia Che m’imponeva di conoscerti. Forse la mia luce Era troppo solare Per me non essere inghiottita
Io guardo le mie Monotone realtà Cercando di controllare Ciò che non ha senso, Quello che si esprime solo
Sono sereno dopo anni Il che è come un’anestesia Un balsamo sulle ferite Inevitabili della vita. Avevo pura di un gran “crack”
Vederti nei sogni, salutarti al risveglio Maledire bene e ricordo. Non era questo Che volevi io diventassi.
Le mie inclinazioni all’infinito Le aspirazioni alle oscurità Dove si muovono le conoscenze Di cui vorrei farti dono Sono le mie mani protese
Un tempo Tutti erano qualcuno Per me, Ed io tutto
L’aspetto sotto sopra Di chi porta il Segno, Irriso ad un passo Dalla comune comprensione. Indosso la maschera
Mi sento vergognosamente diverso. L’attitudine al proprio pensiero È una colpa che sempre più si paga Al prezzo salato della solitudine. Dire e sostenere qualcosa di tuo…
S’è celebrato il funerale Di in sogno nella mia anima Ed ora, come se avessi dormito a l… La vita mi presenta il conto Di tante lunghe e inconsapevoli fo…
Non importa se una parola sfuggirà dalle funamboliche piroette delle mia anima ed andrà a dipingere un immagine alla quale non apparte…
Lo so, io mento, tu non sei, Non sei il mio sogno Che calpesta questo suolo E l’ostinazione e la malattia, E la possibilità la guarigione.
Queste stelle Sono fulmini Che schiariscono E polverizzano I miei peccati.
Chi ha conosciuto Il Mistero Dell’inizio e della fine Della Parola, Come un suono
Sei tanto leggero Che esci dalla porta Che non riuscivo A trovare Con un soffio soltanto.