Vederti nei sogni, salutarti al risveglio Maledire bene e ricordo. Non era questo Che volevi io diventassi.
Noi amiamo solamente Il desiderio di conoscerci Che come un veleno Annienta la possibilità Del nostro amore.
Sono sereno dopo anni Il che è come un’anestesia Un balsamo sulle ferite Inevitabili della vita. Avevo pura di un gran “crack”
Io guardo le mie Monotone realtà Cercando di controllare Ciò che non ha senso, Quello che si esprime solo
Il punto in cui l’alba È più forte della notte Il seme del suo timore E il desiderio diviene Suo malgrado sacro,
A cosa sarebbe servito Scambiare tutta questa febbre Questi giorni brucianti passione Per capitalizzare un sentimento? Voglio dire che abbiamo fatto
La mia debolezza È una notte di luna piena, Magnifica e paurosa Dolce e potente. La mia debolezza
L’aspetto sotto sopra Di chi porta il Segno, Irriso ad un passo Dalla comune comprensione. Indosso la maschera
Sei tanto leggero Che esci dalla porta Che non riuscivo A trovare Con un soffio soltanto.
Lo so, io mento, tu non sei, Non sei il mio sogno Che calpesta questo suolo E l’ostinazione e la malattia, E la possibilità la guarigione.
Queste stelle Sono fulmini Che schiariscono E polverizzano I miei peccati.
Sarà come piantarla Ma senza nessun rimorso Di farsi canzonare da qualcuno. Scegliere di perdere la vita Per un eccesso di amor proprio
Un eremitaggio dei nostri tempi Mi chiedo se abbia valore O se sia l’urlo egotico Di uno che non trova pace. Sono appartenuto da sempre
Timore per ciò che aiuta a compren… Vedo nella luce della conoscenza, Che spesso si avvale del piacere, Il proibito che non si può evitare… Qualcosa mi spacca come in due