Io guardo le mie Monotone realtà Cercando di controllare Ciò che non ha senso, Quello che si esprime solo
Riposa, alba, Non aver fretta. Gli animali notturni Turbati dalla vibrazione Di una coscienza
Forse dovrei essere Più diretto nel chiedere La cospirazione del Tutto Nelle mie faccende singolari. Forse esiste una legge
Un tempo Tutti erano qualcuno Per me, Ed io tutto
Vederti nei sogni, salutarti al risveglio Maledire bene e ricordo. Non era questo Che volevi io diventassi.
Col tempo si perde ogni attitudine al mondo va la vita svuotandosi dei suoi orpelli di fango e non rimane che il tempo
Chiaro, pensavo guardandoti, per la via più dritta il colpo arriva prima e fa più mal… ma tu saresti stata con me a sanarmi, ad amarmi comunque.
Mi fa da culla Il mare dell’onirico, Ed ogni filosofia e domanda È posta sotto altri fondamenti. Io sono l’inventore
Timore per ciò che aiuta a compren… Vedo nella luce della conoscenza, Che spesso si avvale del piacere, Il proibito che non si può evitare… Qualcosa mi spacca come in due
La mia debolezza È una notte di luna piena, Magnifica e paurosa Dolce e potente. La mia debolezza
Dimmi chi sono Guardando la stella E l’umida terra. Parlami della mia Volontà, Della Bellezza di chi conosce
Lo so, io mento, tu non sei, Non sei il mio sogno Che calpesta questo suolo E l’ostinazione e la malattia, E la possibilità la guarigione.
Ti sia vietato inizio Se non sopporti la notte, E dare voce alle cose Se aspiri alla verità. Non temere l’oscuro
Noi amiamo solamente Il desiderio di conoscerci Che come un veleno Annienta la possibilità Del nostro amore.