Sei tanto leggero
Che esci dalla porta
Che non riuscivo
A trovare
Con un soffio soltanto.
Forse questo
Era l’amore che volevo.
Il labirinto del desiderio,
La mia follia,
È terminata.
Ora spazio alla vita,
Il fiume
Ha ripreso il suo corso,
La diga è stata demolita.
Credevo di trovare
Altra oscurità
Oltre il tragitto del ricordo.
Ma quanta luce
E quanta bellezza
Nell’ammirare il mondo
Senza tenerlo sulle spalle.
Credo di essere
Come una nuvola
Nella storia infinita.
Non sono
Una macchia da cancellare.
Tutto mi è dimora,
Il vento mi è guida sicura.
Non ho parole
Per descrivere
Tutta la libertà
Che assaporo.
Non ho bisogno
Di giudizi e colpe,
Non voglio
Darne a nessuno,
Qui dove come una cascata
Il molteplice si riversa
Nella totale unità.
Libertà e destino
Sono parole dannose
Se non diventano
Una sola parola.
E quella parola
Deve sbocciare nell’esistenza
Senza l’ombra di un “Perché?”