Io guardo le mie Monotone realtà Cercando di controllare Ciò che non ha senso, Quello che si esprime solo
A cosa sarebbe servito Scambiare tutta questa febbre Questi giorni brucianti passione Per capitalizzare un sentimento? Voglio dire che abbiamo fatto
Lo so, io mento, tu non sei, Non sei il mio sogno Che calpesta questo suolo E l’ostinazione e la malattia, E la possibilità la guarigione.
La mia debolezza È una notte di luna piena, Magnifica e paurosa Dolce e potente. La mia debolezza
Un eremitaggio dei nostri tempi Mi chiedo se abbia valore O se sia l’urlo egotico Di uno che non trova pace. Sono appartenuto da sempre
Vivremo, poiché il Senza nome Ha prolungato il soffio Senza nessun apparente movimento. Ci scherziamo co la guerra Irrighiamo di sangue il grano
Sei tanto leggero Che esci dalla porta Che non riuscivo A trovare Con un soffio soltanto.
Sarà come piantarla Ma senza nessun rimorso Di farsi canzonare da qualcuno. Scegliere di perdere la vita Per un eccesso di amor proprio
Non importa se una parola sfuggirà dalle funamboliche piroette delle mia anima ed andrà a dipingere un immagine alla quale non apparte…
Col tempo si perde ogni attitudine al mondo va la vita svuotandosi dei suoi orpelli di fango e non rimane che il tempo
Un tempo Tutti erano qualcuno Per me, Ed io tutto
Ti sia vietato inizio Se non sopporti la notte, E dare voce alle cose Se aspiri alla verità. Non temere l’oscuro
Dimmi chi sono Guardando la stella E l’umida terra. Parlami della mia Volontà, Della Bellezza di chi conosce