Andrea Ravazzini

Naufrago tra spine mute di brace

Vuota landa
scomposta,
battito
fermo
di una chimera,
terra secca
battuta
da un vento
di vaghi ricordi
disciolti
dall’urlo
di un sole
morente
dalle nere
ali bruciate.
 
Questa sera
piove
un silenzio
che il cielo
ha piegato
tra le sottili
assi del mondo.
 
Ardono
i resti dei sogni
nel sibilo tetro
che il manto
di notte
lieve
accarezza.
 
Il posarsi
di questo
tempo rapace
tra le mie mani
tremanti
apre una breccia
sottile
in questo eterno
lago di buio.
 
Un fuoco
eterno
si erge dal pallido
ventre
di una spenta
luna cadente,
e scalda il cuore
di ogni stella
nello sguardo
del gelo
dispersa,
naufraga
tra spine mute
di brace.

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