Stavasi Amor quasi in suo regno assiso
Nel seren di due luci ardenti ed alme,
Mille famose insegne e mille palme
Spiegando in un sereno e chiaro viso;
Quando rivolto a me, ch’intento e fiso
Mirava le sue ricche e care salme:—
Or canta—disse—come i cori e l’alme
E ’l tuo medesmo ancora abbia conquiso;
Né s’oda risonar l’arme di Marte
La voce tua, ma l’alta e chiara gloria
E i divin pregi nostri e di costei.—
Cosí addivien che ne l’altrui vittoria
Canti mia servitute e i lacci miei
E tessa de gli affanni istorie in carte.