Quando vedrò nel verno il crine sparso
Aver di neve e di pruina algente,
E ’l seren del mio giorno, or sí lucente,
Col fior de gli anni miei fuggito e sparso;
Al tuo bel nome io non sarò piú scarso
De le mie lodi o de l’affetto ardente,
Né fian dal gelo intepidite o spente
Quelle fiamme amorose ond’io son arso.
Ma, se rassembro augel palustre e roco,
Cigno parrò lungo il tuo nobil fiume
Ch’abbia l’ore di morte omai vicine;
E quasi fiamma, che vigore e lume
Ne l’estremo riprenda, innanzi al fine
Risplenderà piú chiaro il vivo foco.