Ti guardo che passi
con passo sicuro ed esperto,
mi spingi di lato
in un punto bramoso del mondo
a squagliarmi da sola
dentro un papavero di voglie.
Ti chiedo come un’ora
azzurra e tiepida
dentro madide cavità lunari
e tu cammini, tu passi
pescandomi all’amo
dei nostri sguardi.
Ho,
nell’aorta,
gli spasmi.