Dobbiamo ritornare poveri,
scendere dai piedistalli,
compiere atti umani,
tornare ad usare le mani,
nel buio avere coraggio,
fidarsi, lasciarsi assaggiare.
Non chiedermi niente,
ma non stare in silenzio,
sono suadente, viziata,
ma guarda meglio,
io sono anche
un giardino di farfalle
un prato verde, fertile,
sono l’odore, sono le zolle.
La bambina che vedi è una donna
senza catene sui polsi
del dolore ha fatto prodigio,
non chiederle niente
che non sia il sereno,
che non sia quell’eterno
specchiarsi delle nubi.