Dal vagito universale dell’esisten… s’innalza un canto di dolore che percorre la via maestra spingendoci al bene segretamente avvolge l’anima
Quando l’eroico io dorme il sogno puo’ divenire un’officina di terrore dove la paura
Trasformando la natura ricrei l’emozione che prova l’anima quando ascolta nelle antiche cattedrali il canto Gregoriano
Nell’annientamento dell’estasi la realta’ ferita piagata ci avvolge penetra i nostri sentimenti
Come grottesche figure ci muoviamo dimentichi della verita’ che fino a ieri orgogliosamente esibivamo
Non dobbiamo resistere all’angoscia dobbiamo lasciarla fluire.. l’angoscia e come uno stagno
Paure ancestrali che sembravano vinte da una scienza onnipotente si sono affacciate
In una notte di Fiaba di un tempo che fu ragazze graziose che giocan festose.... Vi ricordate
sole e luna da sempre regolatori del tempo e dello spazio modificano e svelano i segreti sacramenti
Societa’ finalizzate produttive a rischio limitato per azioni a nome collettivo
in questo palcoscenico dove le ore di una nuova notte guardano la luna dell’ esistenza l’intelligenza cosmica riflette la luce spirituale
La luna si innalza nel crepuscolo di una notte antica d’altri tempi
Odio amore bonta’ ti cadono adosso nemmeno te ne accorgi sei troppo preoccupato a spargere la tua rugiada
a cosa servono i poeti con le loro imbarcazioni cariche di sogni se poi nessuno vi puo’ salire a cosa servono i poeti
Scoppia la tempesta masse d’acqua come cavalli furibondi scuotono l’universo la fanciulla