Torquato Tasso

Amando, ardendo, a la mia donna io chiesi

Amando, ardendo, a la mia donna io chiesi
    Premio a la fede e refrigerio al foco
    Per cui piansi e cantai; or, fatto roco,
    Temo non siano i miei lamenti intesi.
Ella duo crini, ove i suoi lacci ha tesi
    E dove intrica Amor quasi per gioco,
    Mi diè ne l’oro avvolti, e, in picciol loco
    Grand’incendio nascosto, io piú m’accesi.
Facea ’l riso piú bello il suo rossore
    E ’l suo rossore il riso, e ’n dolci modi
    Era stretto il mio cor d’ardenti nodi.
Io dissi: Sotto l’auro è vivo ardore;
    Ma, se non posso amar s’ei non m’infiamma,
    Pur che viva l’amor, viva la fiamma.

Narra poeticamente come per guiderdone de l’amore gli fossero
dati alcuni capelli avvolti ne l’oro.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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