Tra ’l bianco viso e ’l molle e casto petto
Veggio spirar la calda e bianca neve
E dolce e vaga, onde tra spazio breve
Riman lo sguardo dal piacer astretto:
E, s’egli mai trapassa ad altro obietto
Là dove lungo amore ei sugge e beve
E dove caro premio al fin si deve
Ch’adempia le sue grazie e ’l mio diletto,
Cupidamente or quinci riede or quindi
A rimirar come il natio candore
Dal candor peregrin sia fatto adorno:—
E mandino a te—dico—Arabi ed Indi
Pregiate conche e dal tuo novo onore
Perdan le perle con lor dolce scorno.—