Ludovico Ariosto

Sonetto I

    Perchè simili siano e degli artigli
E del capo e del petto e delle piume,
Se manca in lor la perfezion del lume,
Riconoscer non vuol l’aquila i figli.
 
    Sol’una parte che non le somigli,
Fa ch’esser l’altre sue non si presume:
Magnanima natura, alto costume,
Degno onde esempio un saggio amante pigli.
 
    Chè la sua donna, sua creder che sia
Non dee, se a’ suoi pensier, se a’ desir suoi,
Se a tutte voglie sue non l’ha conforme.
 
    Sì che, non siate in un da me difforme,
Perchè mi si confaccia il più di voi;
Chè o nulla o vi convien tutt’esser mia.
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