Note
1- Il Rolli (del Barotti diremo più innanzi) omise questa Canzone; il Pezzana e il Molini le diedero lungo tra le Rime del nostro autore, dicendola, coi più, composta in nome di Vittoria Colonna, e per la morte del marchese di Pescara suo marito. Il novello e diligente editore delle Rime di Vittoria credè pure questo componimento dell’Ariosto, ma non già fatto per la morte del Pescara nè a nome della Colonna, ma invece per «una gentildonna romana» cui era «mancato il marito similmente romano;» bene osservando che «la sentenza del componimento non si adatta a Vittoria nè al Pescara;» e che però sarebbe da togliersi dalle edizioni dell’Ariosto la nota che a quelli lo riferisce (Rime di Vittoria Colonna, corrette sui testi a penna e pubblicate dal cav. Pietro Ercole Visconti; Roma, 1840, pag. XX.) Comunque sia, colui che scrisse questa Canzone, è certo da tenersi per uno dei più eccellenti rimatori del secolo XVI.
2- Volga o giri. Esempio utile a chiarir quello, non molto chiaro, del Tesoretto, ch’è nelle ristampe del Vocabolario.
3-Due latinismi egualmente degni di osservazione, perocchè scarsi d’esempi. E ben l’autore di questa elegantissima poesia, quand’anche l’Ariosto non fosse, meritar può gli onori del Vocabolario.
4--Il Barotti riprodusse, lodandolo, questo componimento dalle Rime aggiunte nella stampa dell’Orlandini. Quanto alla persona per la quale potè esser fatto, andò vagando col pensiero fra i tre illustri capitani del sangue dei Colonna morti dal 1520 al 1523; Fabrizio, Marc’Antonio e Prospero. Al più vecchio ed all’ultimo dei mancati parevagli che meglio si confacessero i lamenti di Roma piangente l’ultima sua ruina; lamenti ingiuriosi verso i superstiti, quando a Fabrizio in ispezie dovessero applicarsi. Dall’altra parte, queste parole Che ’n più matura etade all’opre illustri Pareggiassero i Publî ec., chiaramente allusive ad un giovane (a cui possono aggiungersi le altre della stanza 4a: Contamina e dissolve Le delicate alabastrine membra), facevano propendere per Marc’Antonio, «che in età assai più fresca passò all’altra vita,» e dal Guicciardini è chiamato «capitano di grandissima aspettazione.» Nella quale incertezza, voleva egli stesso che le sue riflessioni si avessero in luogo di «mêre congetture.»
5- I cardinali.