Tutti parati dietro lo schermo nessuno si accorge delle trincee. Il podcast della vita distrae dalla fobìa della morte. Il soffio all’orecchio,
La nebbia solleva il velo tra la mia faccia e i davanzali. Le ombre si confondono, di me ride l’amore! La strada scivola,
La mia regina dorme stanca e senza colpa, chiama Tristano! E Tristano ritorna, in una fragile danza,
Quanti veli hai poggiato sui miei mostri interiori, un pomeriggio che vola sulle tue gocce nude, il mio aprire varchi
Di notte la mia eleganza si spinge tra le vezzose pieghe dell’aria. Ha una tale ferocia la mia bocca da farmi sollevare i calcagni liquidando la distanza
Esistenza, tu m’hai aperto sconosc… posseduti dentro, sopiti tra visce… In una sola persona hai messo tutt… tutte le mie lacrime di gioia o di… il mio desiderio perpetuo
Io vengo da un altro canneto, è un altro, di un altro tipo. Adesso ho tutto questo spazio, queste altitudini, queste possibil… ma quando mi allungo
Aspettami nella saletta, girerò il collo a sinistra sciogliendomi la sciarpa e sarò guancia. Non ci siamo mai visti
Cade una foglia, cade una piuma dalle esili ossa del bosco, a dispari passi una lupa si avvia verso il fiato pesante del branco. Non c’è un suono né un soffio
Riunisci i tuoi pezzi dalla testa… Combina l’ironia con il sapere. Strofina i tuoi pensieri, sii gentile sulle tue ferite.
L’antica ferita del mondo vergata dal fuoco e dal freddo è anche la mia. Ogni capo chino è una freccia bendata
No, monosillabo. Non è un sì Non è un se Non è provaci ancora.
Aleggio invisibile, spettrale assassinata la schiena schizzata foglie gambe aperte bucce Affamata
Quando ti troverai stanca la mente e adoperarti dovrai sola, esile e inadempiente quando, sul compiersi
Ho smontato, per la tua presenza, l’anta arrugginita della titubanza. Sei una volpe bianca