Noi non siamo niente
se non due visitatori
convinti che, per entrare,
basti forzare il passo
nella porta girevole.
L’unico luogo che abbiamo assediato
è l’antro delle fantasie che ho bollito.
Noi non siamo niente
se non due sprovveduti
illusi che ci si possa fermare
al furtivo sguardo forcuto.
L’unico passo che abbiamo camminato
è stato su un tronco sospeso e sdraiato.
Perchè noi siamo niente
se non cosce sfregate,
ragioni seppellite,
lacrime evaporate,
le mie,
che ti passo un trifoglio in regalo,
a te che sei un macinato riciclo.
Mi pinzo il naso e giro il viso
e ti rovescio a braccio teso.