Non posso dirvi niente
del cuore spaesato
salvo e dolente
dentro un bailamme di caverne,
dell’animo che tace,
del mattino a braccia vuote,
dei glitter perduti
e della musica morente.
Non posso dirvi niente
delle foreste sradicate,
dell’acqua nei cannoni
sparati sui nativi,
degli occhi che sanguinano,
degli occhi che guardano.
Non posso dirvi niente
delle impietose stragi,
delle mosche cieche,
del vicino Trump,
delle ombre di Aleppo
che si moltiplicano.
Non posso dirvi niente
impediti al pensiero,
del sacro nell’aceto,
di me emigrata,
di me immigrata,
del vuoto intorno
che mi spacca dentro.
Del petrolioso oro,
del mercurioso mare,
del radiattivo fiume,
delle bestie anchilosate,
del cimitero trivellato.
Non posso dirvi niente
di questo sogno
che mi sconvolge,
di questo petto che si scatena,
dell’insondabile paura
per le braccia conserte,
tra le pietre che tremano
nel tempio del futuro.