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Laura Bertolini

Non ho più parole

Non posso dirvi niente
 
del cuore spaesato
 
salvo e dolente
 
dentro un bailamme di caverne,
 
dell’animo che tace,
 
del mattino a braccia vuote,
 
dei glitter perduti
 
e della musica morente.
 
Non posso dirvi niente
 
delle foreste sradicate,
 
dell’acqua nei cannoni
 
sparati sui nativi,
 
degli occhi che sanguinano,
 
degli occhi che guardano.
 
Non posso dirvi niente
 
delle impietose stragi,
 
delle mosche cieche,
 
del vicino Trump,
 
delle ombre di Aleppo
 
che si moltiplicano.
 
 
 
Non posso dirvi niente
 
impediti al pensiero,
 
del sacro nell’aceto,
 
di me emigrata,
 
di me immigrata,
 
del vuoto intorno
 
che mi spacca dentro.
 
Del petrolioso oro,
 
del mercurioso mare,
 
del radiattivo fiume,
 
delle bestie anchilosate,
 
del cimitero trivellato.
 
Non posso dirvi niente
 
di questo sogno
 
che mi sconvolge,
 
di questo petto che si scatena,
 
dell’insondabile paura
 
per le braccia conserte,
 
tra le pietre che tremano
 
nel tempio del futuro.
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