Nella piazza solenne a Torino silente un angelo dimora. La sua virtù esplora l’arte del destino: il bene e il male diventano uno.
Stanotte il profondo è più oscuro del buio. Si sente il canoro sussurro dell’erba coperta di neve. Yule ti do il mio passato, tu
Esistenza, tu m’hai aperto sconosc… posseduti dentro, sopiti tra visce… In una sola persona hai messo tutt… tutte le mie lacrime di gioia o di… il mio desiderio perpetuo
Ma se domani il mondo fosse vacuo e la notte imponderabile se si squarciassero gli istinti, non si potesse più godere, leggere, fotografare
Io vengo da un altro canneto, è un altro, di un altro tipo. Adesso ho tutto questo spazio, queste altitudini, queste possibil… ma quando mi allungo
Congediamoci amica ci hanno illuse. —La poesia è bellezza– Ma quale bellezza? Sono squarci di stomaco
Noi non siamo niente se non due visitatori convinti che, per entrare, basti forzare il passo nella porta girevole.
Non t’importa se chiudo gli occhi e l’unica scintilla nella notte è la luce
Ogni tanto mi sperdo e mi sotterra il tremore e odoro di polvere, di carne e di fontane, mi assento nei silenzi
La notte è passata come passa sempre. Certe generosità di mani non servono più, non sono anzi servite.
Quanti veli hai poggiato sui miei mostri interiori, un pomeriggio che vola sulle tue gocce nude, il mio aprire varchi
Bus notturni, piedi gonfi, forbici di abbracci, bocche percosse e poca gloria. Biglietto di rancore
Respingo ogni tuo vezzo da superbo… rifiuto la menzogna del biologico… Ma tu sei mano che punisce, saio che nasconde, sfregio che abbrutisce,
Dio è una madre vergognosa che ci versa sul mondo e si nasconde le mani. Ho perso la ragione così, con le formiche nei guanti,
Finendo sempre nello stesso modo il tempo è diventato rima, un giorno o un altro il corpo cantilena, supplica e trema.