Bacca di biancospino, lavata dal pianto della pioggia, dove sei nel vibrare di antenne? Sei caduta sulla terra brulla o sei diventata perla?
La mia regina dorme stanca e senza colpa, chiama Tristano! E Tristano ritorna, in una fragile danza,
Quando ti troverai stanca la mente e adoperarti dovrai sola, esile e inadempiente quando, sul compiersi
Nel silenzio dell’inverno un legno si spezza. Volano via anche gli uccelli. Io resto ferma. Non è l’odore d’erba fresca
Quanti veli hai poggiato sui miei mostri interiori, un pomeriggio che vola sulle tue gocce nude, il mio aprire varchi
Io conosco le voci del sottobosco, creature mancine che colorano di verde il sole
Non so se mi sia persa sul bordo d… o in quella sigaretta arrotolata c… o se tu sia rimasta in una piega d… perché sembrava che la piazza fosse mano aperta,
Il mio cuscino è mogio: questo tetto è sgraziato. Si è allontanato il mirto. Troppo… Avvampa l’incendio. Intorno. Sono –solamente– salva su una fogl…
Quelle lassù erano bianche falene prima di essere ombre ostili. Fantasma dei miei castelli,
Sto per lasciare tutto non per te, ma per l’amore: per quella favola bambina che ogni… Sto per lasciare tutto per seguire il sogno tuo,
In questo mio antenato presente legato da ragioni terrene, si sfalda e sanguina ciclicamente la sinapsi tra il muscolo e la men… La mia vena è una nave
Nelle foto in bianco e nero sono raggi di ghiaccio i loro occhi insorti. Appese morte in piazza vittime d’imboscate,
La notte è passata come passa sempre. Certe generosità di mani non servono più, non sono anzi servite.
Dov’è che non sei quando posi la tua giubba silenzio… Nelle sillabe dei ritratti fatti di farina e terra che tacciono?
Grazie per le mosche che senza posa ronzano, sul mio sudario vibrandomi i nervi. E per le mie pupille,