Chi non crederrà assai agevolmente,
s’al canto d’Arion venne il delfino
faccendo sé al suo legno vicino,
al suo comando presto e ubidiente,
che, solcando costei il mar sovente
in breve barca, nel tempo più fino,
alla voce del suo canto divino
molti ne venghin desiosamente?
E quas’a ciò da Nettunno mandati
circondan quella, e ogni cosa sinestra
cacciando indrieto, e onde e tempestate.
O orecchi felici, o cuor beati,
a’ quali è la fortuna tanto destra,
che d’ascoltarla fatti degni siate!