vorrei farti sentire il rumore dei tuoi passi quando rimbomba nelle cavità del mio cuore ogni volta che il tuo sguardo mi penetra l’animo,
ed è paurosamente lancinante tanto da aver timore di rimanervi imprigionata,
oppressa e sconfitta
da te,
semplicemente da te
che sei violenza semantica per me
lingua antica
letteratura straniera
e ucciderei tutte le parole che ho in corpo
solo per tenerti in vita
solo per sentirti pronunciare ancora una volta il mio nome
e sentire finalmente la leggerezza della vita
solleticarmi il cuore
e sentire finalmente la musica del tuo ardore,
del tuo dolore;
è questo il vizio assurdo dell’amore?