deepwintersleep

25 marzo 2024

ore 12:03

 
la prima volta che ti ho visto sei arrivato all’improvviso solleticandomi il cuore e lasciandomi in faccia un sorriso
“ti disturbo?” “ma va ma cosa dici” vieni siediti qui e pianta sul mio petto pure le tue radici
ma aspetta, non sentirti speciale, è solo il mio istinto naturale di essere gentile anche con chi avrà il coraggio di farmi del male
“se avessi la possibilità, dimmi, ti immagineresti in quale città?”
ti risposi “Hokkaido”, pensavo “che banalità”
ma la banalità è stato immaginare di poterti dare quello che da tanto hai voluto cercare senza poi lasciarmi andare
è stato surreale come le tue mani fatte di piombo abbiano lavorato per costruire un amore artificiale
tu che mi uccidevi l’amore per convinzione
io che ti insegnavo l’amore a partire dalla sua negazione
“ho bisogno che mi esprima i tuoi sentimenti per azione e non più per parole”
te lo dicevo sempre, ma la verità ti ha lasciato inerme e indifferente
estate, autunno, inverno, è passato così tanto tempo
da quando ho sentito una carezza sul mio viso
da quando ho sentito la musica dal tuo cuore di granito

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